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31 luglio 2024

WEBINAR 31 luglio 2024 intervento Direttore del Fondo

Buongiorno a tutti, ringrazio dell’opportunità che mi viene data nell’occasione di questo webinar organizzato dai cinque fondi trasporti e ringrazio in particolare Eleonora Castro per la sua professionalità e per la sua bravura nel guidarci in questa nuova, almeno per me, esperienza.

Ringrazio tutta il personale del Fondo Astri che in questo momento è qui con noi e sta seguendo con attenzione il webinar per dare puntuali risposte alle domande che verranno formulate nella chat.

La scaletta per il mio intervento prevede di approfondire come il tema della previdenza complementare può influenzare la sicurezza finanziaria dei lavoratori nel lungo termine

L’argomento che mi è stato proposto, secondo me, va inquadrato nella radice dei valori, argomento principe dell’incontro odierno, che può sintetizzarsi in due aspetti:

il valore economico e il valore sociale, valori che ovviamente interagiscono e si confondono uno nell’altro nella realtà.

Partendo dal valore economico non posso esimermi da fare un minimo di riflessione su quello che è lo stato dell’arte dei fondi e su quello che rappresentano i fondi pensione nel contesto del futuro degli aderenti.

È stata pubblicata proprio in questi giorni recentissimamente l’aggiornamento statistico COVIP, relativo al primo semestre 2024 che informa sullo stato della previdenza complementare.

Chiaramente è una nota basata su quello che sono i dati a giugno molto sintetica e molto, molto stringata che però evidenzia alcuni dati che ho il piacere di indicare.

I principali dati relativi ai fondi pensioni negoziali a giugno 2024 informano che si registrano 141 mila e 400 posizioni in più rispetto al dicembre 2023 per un totale di aderenti pari a 4milioni158 mila, incremento che corrisponde ad un aumento del 3,5% .

L’attivo netto è arrivato alla cifra di 70,9 miliardi di euro in crescita del 4,5% sempre rispetto a dicembre 2023, nel primo semestre del 2024 il rendimento generale è stato pari come media di tutti i fondi pensione negoziati al 2,9%, considerando i rendimenti nel periodo che ai 10 anni da inizio 2014 a fine 2023 aggiunge anche i primi sei mesi del 2024, le linee a maggior contenuto azionario dei fondi pensione negoziali hanno fatto registrare un risultato vicino a 5%.

Il rendimento generale nello stesso periodo è stato pari al 2,5% questi dati fonte COVID nota semestrale, stanno a significare quindi che l’investimento nel fondo e in particolare nel fondo pensione negoziale è sicuramente un ottimo investimento per i nostri aderenti.

Questi dati collocano i fondi pensione come più rilevanti dal punto di vista delle posizioni in essere … sia dal punto di vista patrimoniale che dal punto di vista sociale.

Sempre appunto per identificare bene l’aspetto sociale dei fondi pensione negoziali è importante sapere che in Italia oltre 1 pensionato su 3 il 35,9% percepisce attualmente una pensione inferiore a 1000 € al mese, un dato ancora più preoccupante se si pensa che il reddito degli over 65 è costituito al 75% da previdenza pubblica l’Inps per intenderci.

 Le simulazioni effettuate all’interno di vari studi restituiscono un calo strutturale del tasso di sostituzione che al 2050 potrà ridursi fino a 13,9 punti percentuali cioè dall’81, 5% al 67,6% mentre la quota di popolazione in età lavorativa si ridurrà di ulteriori 4,4 milioni già al 2035 con inevitabile ripercussioni sul finanziamento del welfare.

Ricordo che Il tasso di sostituzione è un indicatore utile a scoprire di quanto si ridurrà il proprio reddito mensile nel delicato passaggio dalla vita lavorativamente attiva a quella da pensionato, un passaggio che andrebbe ben pianificato nel tempo, fin dal primo impiego, per evitare di avere brutte sorprese al momento del pensionamento.

Cosa sta a significare tutto questo; tutto questo si traduce in una criticità; una criticità di sistema principalmente, quindi, con l’incapacità del primo pilastro, l’Inps appunto, centrale nel paese Italia, incapace nel sistema Italia di sostenere esigenze e necessità prospettate da questo futuro nuovo scenario socioeconomico.

La componente previdenziale pubblica non potrà da sola garantire il tasso di sostituzione attuale quel famoso 81,5% un ruolo maggiore della previdenza complementare è in quest’ottica quindi fondamentale.

Diventa sempre più evidente che i fondi pensione negoziali siano e debbano essere sempre più strumenti capaci di offrire integrazioni di tipo welfaristico o più chiaramente sociale.

La nota dolente qual è: è che nonostante ciò gli studi, le previsioni, tutto quello che ho anticipato …. la previdenza complementare in Italia rimane oggi – purtroppo  -  ancora poco diffusa.

La partecipazione al secondo e al terzo pilastro è pari al 36,2% dei lavoratori contro l’84% in Germania e il 93% dei Paesi Bassi con tassi di adesione ai fondi pensione negoziali pari al 29,3%.

Riepilogando, quindi si può affermare che i fondi pensione, in specie quelli negoziali, stanno assumendo sempre di più il ruolo centrale nel sistema pensionistico italiano, le ragioni come dette sono molteplici e si possono sintetizzare brevemente in:

  • rovesciamento della piramide demografica, cioè sempre più pensionati e sempre meno lavoratori che la sostengono;
  • riforme pensionistiche che, anche in risposta alla questione demografica, hanno portato al passaggio dal calcolo delle pensioni con il sistema retributivo al calcolo con il sistema contributivo; ricordo ai più che il sistema retributivo erogava un assegno pensionistico basato sull’ultima retribuzione mentre invece il sistema contributivo eroga un assegno calcolato in base ai contributi effettivamente versati con una conseguente riduzione degli importi percepiti a parità di anzianità lavorativa;
  • terza ragione allontanamento nel tempo dell’età pensionabile sempre a causa del calo demografico ma anche per via dell’aumento progressivo della speranza di vita degli italiani.

 

Tornando quindi alla originaria domanda che appunto era come il tema della previdenza complementare può influenzare la sicurezza finanziaria dei lavoratori nel lungo termine mi sento di poter affermare che il sistema dei fondi pensione negoziali in Italia - al momento - può garantire quel famoso secondo pilastro in cui appunto rientrano i fondi pensione negoziali istituiti sulla base dei CCNL o di accordi aziendali;  secondo pilastro che ben risponde alla necessità futura del pensionato a partire da un’importante differenza rispetto alla previdenza pubblica quale è il sistema a capitalizzazione anziché quello a ripartizione.

Infatti, mentre nella previdenza obbligatoria i lavoratori di oggi pagano le pensioni attuali - cd sistema a ripartizione - al contrario nei fondi pensione, si accumulano contributi e rendimenti sulla posizione individuale dell’aderente sistema a capitalizzazione.

Questa modalità di gestione si rivela decisamente più sostenibile in un contesto di progressivo invecchiamento come già detto per cui il singolo aderente contribuisce solo e soltanto alla propria posizione integrativa

Questo modo di operare garantisce all’iscritto una tranquillità per il futuro di non vedere la propria posizione aggredita in situazioni di stress finanziario in quanto, il fondo pensione non può fallire; il fondo di garanzia Inps assicura la restituzione dei mancati versamenti in caso di insolvenza aziendale e ultimo ma non ultimo il patrimonio del fondo è separato e custodito da una banca depositaria protetto da attacchi di terzi e non soggetto al Bail-in.

Cos’è il bail-in è un meccanismo legale che prevede la partecipazione degli investitori/risparmiatori alle perdite di una banca in crisi.

 

In ultima analisi, e per fare sintesi, aderire a un fondo pensione specie uno negoziale come i cinque fondi che hanno organizzato e stanno portando avanti questa campagna di conoscenza per gli aderenti significa beneficiare di una protezione solida e ben strutturata dei propri risparmi supportata da un quadro normativo e di vigilanza robusto.

Tutti fattori che offrono agli aderenti la sicurezza e la fiducia necessaria per affrontare anche i periodi più turbolenti, la crisi del 2022 ne è stato l’esempio e possiamo affermare che i fondi ne sono usciti bene nonostante le perdite già praticamente recuperate; quindi, i nostri aderenti devono essere consapevoli che il loro risparmio previdenziale è gestito con attenzione e competenza, ringrazio per l’attenzione